Il progetto delle Comunità Energetiche nell’area eporediese consta di impianti diffusi, interoperanti che richiedono complesse soluzioni ingegneristiche e solide valutazioni strategiche sul piano economico finanziario.
La prima fase prevede lo sviluppo di una CER (Comunità di Energia Rinnovabile) che assuma la gestione degli impianti esistenti nel territorio (in primo luogo quelli Comunali), consentendo la messa in rete (nella CER) di utenti producer, consumer e prosumer.
Una seconda fase prevede la realizzazione di nuovi impianti di generazione di tipo fotovoltaico sulle pertinenze comunali (edifici e terreni idonei) che condividono energia con utenze di consumatori pubblici e privati membri della CER.
In una terza fase si prevede l’ampliamento della produzione mediante la realizzazione di impianti di generazione da rinnovabili anche su pertinenze private (capannoni industriali ma anche abitazioni residenziali) e conseguente ampliamento della platea dei consumatori membri della CER e del beneficio totale condiviso.
La CER potrà ampliarsi secondo una logica di solidarietà e mutuo soccorso, laddove l’intervento congiunto rende possibile traguardare vantaggi condivisi (es. i privati rendono disponibili i propri asset, gli spazi idonei alla produzione, e i Comuni rendono disponibili gli investimenti necessari insieme al know how tecnico e gestionale); il vantaggio conseguito potrà essere modulato e/o riallocato secondo necessità, ad esempio non necessariamente sotto forma di sconto uguale per tutti gli utenti, ma ridistribuito secondo il bisogno. Siamo infatti in una logica di comunità che pur perseguendo criteri di sostenibilità e di crescita, non ha necessariamente obiettivi di profitto e può contribuire a contrastare la povertà energetica.
Con il crescere della CER sia sul piano infrastrutturale (micro impianti diffusi) sia dal punto di vista della tipologia di utenza (consumatori, consumatori-produttori) e altre forme di consumo (postazioni di ricarica), si potranno articolare ulteriori servizi evoluti (es. IOT Internet of Things, Sensoristica, Domotica, larga banda) impiegabili per i più diversi scopi, dalla protezione civile alla promozione turistica, dall’efficientamento all’automazione, dalla mobilità green alla digitalizzazione. Si tratta a tuti gli effetti della creazione di un complesso e articolato ecosistema, infrastrutturale e culturale, votato alla riqualificazione del territorio (ambientale, sociale, economica, culturale) declinato sotto profili di sostenibilità.