Il biogas per la transizione energetica

La produzione di biogas e biometano può diventare una leva per la transizione energetica?

Biogas e biometano possono effettivamente ridurre le emissioni di gas climalteranti di almeno il 70% rispetto al gas naturale o altri combustibili fossili. Le previsioni di Gas For Climate, l’alleanza tra i gestori europei delle reti di trasporto del gas, raccontano che la produzione di biogas e biometano europea passerà dai 191 TWh del 2020 ai 1.020 del 2050

Anche Eurogas, l’associazione europea dei grossisti di gas, concorda, avendo stimato una produzione pari a 1.008 TWh. Le previsioni sono buone anche per il 2030: le due Organizzazioni prevedono una produzione di 370 e 375 TWh, contro i 467 previsti dall’UE. Per l’Agenzia Internazionale dell’Energia (Ieg) nel 2040 l’Europa potrà contare su 1.326 TWh di biogas e biometano, mentre secondo il Cerre, il Centro indipendente di Bruxelles, ce ne saranno 1.316 TWh.

Ad oggi, il biogas viene utilizzato soprattutto per produrre elettricità o calore, mentre il biometano può essere potenzialmente utilizzato sia nell’ autotrazione che negli usi domestici e industriali, potendo diventare, in forma liquida, un biocarburante per mezzi pesanti. Al 2020, in Europa, solamente il 4,6% dei consumi di combustibili gassosi è stato coperto da biogas e biometano. Ma tra il 2009 e il 2019 gli impianti in Europa sono triplicati, passando da 6.300 a quasi 19.000. Di questi, circa 2.000 sono in Italia, che si afferma così il secondo Paese produttore in Europa e quarto al mondo. Una leva quindi evidente nel processo di transizione energetica, non ancora sviluppata in tutte le sue potenzialità.

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