Transizione energetica, l’impegno ENI e GSE per il 2050

Febbraio 2021: ENI annuncia la nuova strategia per raggiungere nel 2050 la neutralità carbonica. Un futuro più sostenibile basato sullo sviluppo delle rinnovabili che prevede una crescita della fornitura di energia da 5GW nel 2024 fino a 60GW per il 2050. Gli investimenti previsti nel piano 2021-2024 confermano l’impegno del colosso dell’energia, prevedendo un aumento della componente legata alla decarbonizzazione e allo sviluppo dei business green e retail, per il 20% dell’intera manovra. Una manovra coerente con i 17 Sustainable Development Goals dell’Agenda 2030, per sostenere una transizione energetica socialmente equa, con il duplice obiettivo di preservare il pianeta e promuovere l’accesso alle risorse energetiche in maniera efficiente e sostenibile per tutti.

Un processo, quello della transizione energetica, in cui si affianca a maggio 2021 anche GSE: il Rapporto delle attività 2020 ha confermato che in Italia il 20% dei consumi di energia è coperto dalle rinnovabili.  

Oltre 15 miliardi di euro destinati alla promozione della sostenibilità, dei quali 11,9 per l’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, 1,1 miliardi per l’efficienza energetica e per le rinnovabili nel settore termico, 1 miliardo dedicato ai biocarburanti. Sono inoltre 1,3 miliardi di euro i proventi delle aste di CO2 nell’ambito del meccanismo europeo ETS (Emission Trading Scheme). Questi i principali numeri relativi all’attività svolta nel 2020 dal Gestore dei Servizi Energetici, società del Ministero dell’Economia e delle Finanze che in Italia promuove lo sviluppo sostenibile attraverso l’incentivazione dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili, ma anche tramite una capillare campagna di informazione e formazione rivolta a cittadini, Pubbliche amministrazioni e imprese. Il Nonostante gli impatti della pandemia, il Gestore ha favorito nel 2020 l’attivazione di nuovi investimenti, pubblici e privati, nel settore della green economy per circa 2,2 miliardi mentre l’energia elettrica generata da fonti rinnovabili e i risparmi energetici indotti dagli interventi di efficientamento incentivati hanno evitato l’emissione in atmosfera di ben 42 milioni di tonnellate di CO2, pari al consumo di 109 milioni di barili di petrolio. È stimata invece in 51mila unità di lavoro annuali (equivalenti a tempo pieno) l’occupazione legata alle iniziative nuove e già in corso sostenute dal GSE.

Con una copertura da fonti rinnovabili stimata al 20% dei consumi energetici complessivi nei settori elettrico, termico e dei trasporti, l’Italia nel 2020 ha superato gli obiettivi fissati dall’Unione europea (17% al 2020 per l’Italia). Inoltre, nel settore elettrico il 37% dei consumi è stato soddisfatto da fonti rinnovabili, cui è associata una produzione di circa 116 TWh, grazie anche a nuovi impianti installati per oltre 900 MW di potenza (dei quali circa 750 di fotovoltaico) e all’incremento della produzione fotovoltaica dovuta al maggior irraggiamento solare. A fine 2020 risultano in esercizio in Italia circa 950.000 impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, per una potenza complessiva di oltre 56 GW. Di questi impianti, quasi 936.000 sono fotovoltaici, circa 5.700 eolici, mentre i restanti sono alimentati dalle altre fonti (idraulica, geotermica, bioenergie).

Il fotovoltaico sarà protagonista anche nel 2021 grazie all’avvio dei progetti relativi all’Autoconsumo collettivo e alle Comunità energetiche, per cui sono già pubbliche le regole tecniche ed è disponibile il Portale per le istanze di accesso agli incentivi. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *