Terna ha sottoscritto un accordo con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per un finanziamento da 300 milioni a sostegno del Piano Industriale 2021-2025, che prevede investimenti per complessivi 8,9 miliardi per la transizione energetica.
In particolare, gli investimenti della società guidata da Stefano Donnarumma per i prossimi cinque anni, considerati al 95% sostenibili in base ai criteri della tassonomia europea, sono finalizzati all’integrazione delle fonti rinnovabili non programmabili e all’incremento della sicurezza e resilienza del sistema, con l’obiettivo di risolvere le congestioni di rete e potenziare le dorsali indispensabili al trasporto dell’energia dai luoghi di produzione a quelli di consumo, contribuendo in tal modo al raggiungimento degli obiettivi energetici e climatici a lungo termine nazionali e dell’UE.
Focus particolare sono gli investimenti dedicati alle attività regolate in Italia: nell’arco di Piano ammonteranno a 8,9 miliardi, il livello più alto mai previsto da Terna, in crescita del 22% rispetto al piano precedente (marzo 2020). In base ai criteri della Tassonomia Europea in corso di definizione, il 95% di questi impieghi sono per loro natura sostenibili.
In dettaglio, 5,4 miliardi per lo sviluppo della rete elettrica nazionale, che serviranno a incrementare la capacità di trasporto tra le diverse zone di mercato risolvendo le attuali congestioni, a razionalizzare le reti nelle principali aree metropolitane del Paese e ad incrementare le interconnessioni con l’estero. Tra i più importanti progetti si segnala il Tyrrhenian Link – l’interconnessione tra Campania, Sicilia e Sardegna.
Dedicati 2,4 miliardi alle attività di rinnovo ed efficienza degli asset, per il miglioramento della qualità del servizio e dei processi, nonché allo sviluppo di soluzioni sostenibili della rete elettrica.
Previsti 1,2 miliardi per il piano di sicurezza, principalmente per sostenere gli interventi necessari alla regolazione della tensione e alla stabilità dinamica del sistema elettrico, oltre che per fare fronte ai rischi connessi al verificarsi di eventi climatici sempre più estremi, la cui frequenza si è intensificata negli ultimi anni a seguito dei cambiamenti climatici.
Questo prestito a 22 anni, caratterizzato da durata più lunga e costi più competitivi rispetto a quelli di mercato, rientra nella politica di ottimizzazione della struttura finanziaria di Terna. Con questa operazione, salgono a circa 2,3 miliardi i finanziamenti complessivi in essere tra Terna e la BEI.