Investire di più in nuovi impianti idroelettrici è necessario, se si vuole puntare alle emissioni zero di CO2 nel 2050. A dirlo è la Iea- International Energy Agency, nell’ultimo rapporto interamente dedicato a questa fonte rinnovabile, Hydropower Special Market Report.
Il “gigante dimenticato” della transizione energetica pulita, secondo il Presidente Birol, perché gli investimenti si sono concentrati su eolico e fotovoltaico.
E tuttavia i bacini idroelettrici offrono diversi vantaggi, oltre a produrre elettricità rinnovabile: possono fungere da sistemi di accumulo (grazie ai pompaggi) e possono fornire servizi di flessibilità alla rete elettrica, grazie alla rapidità con cui può essere modulata la produzione degli impianti. L’idroelettrico può quindi contribuire a compensare le fluttuazioni dei parchi eolici e fotovoltaici e a sviluppare un mix bilanciato di rinnovabili.
Nel 2020, l’idroelettrico ha generato un sesto dell’energia elettrica mondiale, più di tutte le altre fonti rinnovabili messe insieme. Ma la quota percentuale dell’idroelettrico nel mix complessivo di generazione non riesce più a crescere, a causa del contemporaneo boom di eolico e fotovoltaico. Inoltre, gli investimenti nel settore sono frenati dai tempi lunghi per autorizzare e costruire nuovi impianti, dal potenziale di sviluppo esaurito o quasi in alcune regioni, e non meno importanti i rischi ambientali, gli elevati costi di investimento, e la necessità di un maggiore supporto da parte di governi e banche.
In molte aree del mondo, soprattutto nelle economie emergenti, il potenziale tecnico dell’idroelettrico, in buona parte, deve essere ancora sfruttato; si parla di un 50-60% di potenziale economicamente sostenibile.
La crescita attesa dell’idroelettrico si concentrerà in Asia (Cina in primis) e America Latina, mentre per l’Europa nello scenario base (grafico sotto) si stima una crescita del +8% nel periodo 2021-2030 con 18 GW di nuova capacità netta, grazie soprattutto ai nuovi progetti in Turchia.
Per essere in linea con lo scenario Net-zero 2050 della Iea, la nuova capacità netta installata nell’idroelettrico da qui al 2030 dovrebbe essere doppia rispetto allo scenario base, come riassume il grafico sotto: quasi 500 GW di nuova capacità su scala globale, al netto degli impianti dismessi.