Niccolò Zaretti – Ianus Expert
Se ne discute il 24 e 25 marzo, nell’evento Energy Strategies organizzato dalla NATO Foundation Defense College. Spazio anche per l’interconnessione elettrica tra Italia e Tunisia, progetto strategico UE meglio conosciuto come ELMED.
L’evento, trasmesso anche in live streaming, è un’occasione per riflettere sulla creazione, gli sviluppi e le implicazioni di un Mercato dell’Energia sempre più integrato nell’area del Mediterraneo. Un dialogo su Transizione Energetica, diversificazione delle fonti ed integrazione dei mercati che si svolgerà con rappresentanti delle organizzazioni internazionali, specialisti del settore, ricercatori ed operatori del settore privato.
Dalla diversificazione delle fonti all’integrazione delle reti: un dialogo sulle prospettive energetiche nel Mediterraneo Occidentale
Le dinamiche di natura geopolitica collegate alla Transizione Energetica e alle scelte di diversificazione dei fornitori e delle fonti saranno esaminate e messe in relazione alle nuove esigenze imposte dalle innovazioni tecnologiche e ai progetti di sviluppo per la realizzazione di nuove interconnessioni, sia tra Nord-Africa ed Europa ma anche tra i paesi stessi della regione del Maghreb.
Saranno analizzate le caratteristiche dei Mercati dell’Energia nel Mediterraneo Occidentale, prestando particolare attenzione inoltre alle questioni di sicurezza dei sistemi energetici e alle nuove problematiche connesse allo sviluppo delle Smart-Grids e alla protezione delle reti, delle infrastrutture e delle centrali di produzione da fonti rinnovabili.
Una prima sessione di approfondimento sarà focalizzata proprio sugli investimenti nelle Energie Rinnovabili al fine di delineare le principali evoluzioni in corso connesse alla diversificazione dei mercati e all’integrazione delle reti. Interverrà in questa occasione, tra gli altri, l’Ing. Imed Amara Direttore incaricato del progetto ELMED per la società nazionale tunisina STEG. Si tenterà di chiarire in che modo la diversificazione possa contribuire alla stabilità, riducendo la dipendenza da un unico settore, ed in quale modo le interconnessioni di rete e delle infrastrutture energetiche possano favorire e rafforzare la cooperazione a livello politico tra i vari paesi del Mediterraneo.
La sicurezza dei flussi di approvvigionamento sarà invece il tema principale della seconda sessione, durante la quale si discuterà più nello specifico di protezione delle infrastrutture, tanto nella loro dimensione fisica che nella sempre più rilevante dimensione cyber, divenuta cruciale con la diffusione dei sistemi informatici di supervisione e controllo delle reti. Si parlerà dunque di Sicurezza Energetica per illustrare la nascita delle nuove sfide caratterizzanti le Smart-Grids. Tra gli interventi, in questa sessione, è previsto ad esempio quello di Marco Piredda, Responsabile ENI per il supporto istituzionale e gli affari politici e quello di Oded Eran, ricercatore presso l’Institute for National Security Studies di Tel Aviv.
L’evento si concluderà con una terza sessione che prenderà in esame soprattutto l’attività regolatoria ed i quadri normativi del settore energetico Mediterraneo, necessari per aumentare in modo proficuo e progressivo gli scambi e rafforzare la cooperazione con l’obiettivo di garantire stabilità e sviluppo economico per i paesi del Nord-Africa e dell’Europa.
L’elaborazione di una nuova Strategia energetica Euro-Mediterranea: tra innovazioni tecnologiche e nuovi scenari geopolitici
Considerata la rapida crescita demografica nei paesi Africani ed in generale l’aumento atteso dei consumi energetici nei prossimi decenni in Africa ma anche nei paesi dell’Asia, la conferenza Energy Strategies può allora fornire un contributo significativo per la pianificazione di una nuova politica energetica integrata a livello Euro-Mediterraneo, focalizzata sui processi di transizione energetica.
L’elaborazione delle strategie energetiche non può prescindere inoltre dal rapporto con le vicende geopolitiche in continua evoluzione. Basti pensare alla recente affermazione di Russia e Turchia in Libia e al loro nuovo potere di influenza politica su questo Paese, centrale nel sistema di scambi energetici mediterranei. Quali conseguenze allora nel medio e lungo periodo per la cooperazione energetica Mediterranea?